Posizione in outlab :

Artista : Blef

Data : 2025

Mq : 180

L' artista

Christian Blef, il mago della aerosol art vive a Genova

da: Il Secolo XIX, 8 settembre 2018

C’è anche un genovese tra le stelle internazionali della street art. Christian Blef è dai primi anni 90 uno dei personaggi più noti del movimento che mira alla riqualificazione delle aree degradate dei centri urbani attraverso la realizzazione di scritte e disegni colorati sui muri dei palazzi. “Ho iniziato da ragazzino, per gioco” racconta l’artista. “Poi mi sono messo a studiare per approfondire le mie conoscenze e sviluppare una tecnica che mi permettesse di fare sul serio.”

 

Il talento genovese ama celarsi dietro vari nomi d’arte, tra cui Blef e Besk, ed è uno specialista del wild style, il genere orientato al lettering che consiste nello studio di nuove forme – spesso assai arzigogolate – per le lettere dell’alfabeto, da utilizzare per la propria firma o tag. Negli anni Christian Blef ha organizzato vari eventi per permettere ai writer, genovesi e non, di lavorare in spazi regolari. Per realizzare vere e proprie opere d’arte, anziché semplici scritte o schizzi sui muri, servono infatti contesti adeguati.

 

I wild style di Christian Blef, capolavori da hall of fame

Oggi i wild style di Christian Blef sono presenti a Genova in maniera permanente nelle hall of fame di spray art a San Martino e ai Giardini di Plastica. Besk, inoltre, gira spesso l’Italia per partecipare a raduni o realizzare opere su commissione. A Imperia ha partecipato a varie edizioni dei Writing Days. Il raduno (quasi) annuale organizzato a settembre in via Ballestra, presso il lungofiume del Prino, ha visto spesso l’artista genovese tra i suoi protagonisti. Nel 2018, insieme al collega savonese Mr. Pollo, ha anche realizzato la locandina dell’evento.

 

“I raduni di street artist” dice Christian Blef “sono, per il pubblico, una bella occasione per vedere come nasce un’opera murale. Di solito si comincia a sviluppare l’idea a casa, facendo uno schizzo su carta. Poi, davanti al muro, le sensazioni possono cambiare e allora si decide di fare qualche modifica. Alla fine ciò che conta è dare al muro, e quindi alla città, un po’ di vita, oltre che colore.”

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